La politica è l'attività dello Stato e dei partiti politici volta a risolvere problemi di natura sociale generale. La legge è un insieme di norme legali che stabiliscono i confini del comportamento consentito. Allo stesso tempo, queste norme sono sanzionate dallo stato e la loro attuazione è assicurata dalla forza di coercizione dello stato.
Pertanto, la legge stabilisce i confini del comportamento lecito, oltre i quali non possono andare le attività dello stato e dei partiti politici, volte a risolvere problemi di natura sociale generale. Allo stesso tempo, lo Stato, in quanto soggetto principale dell'attività politica, può determinare il corso generale dello sviluppo giuridico.
Ne consegue che diritto e politica sono strettamente correlati e possono influenzarsi a vicenda. La loro influenza è reciproca, cioè il diritto influisce sulla politica allo stesso modo in cui la politica influisce sul diritto.
La legge influisce direttamente e indirettamente sulla politica. L'influenza diretta si manifesta nel fatto che la costituzione contiene norme giuridiche che determinano direttamente i fondamenti dell'ordinamento costituzionale. Un'influenza indiretta può essere rintracciata nelle norme della legge elettorale.
La politica incide sul diritto nel modo seguente: lo Stato è il soggetto principale della vita politica della società. È lo Stato che autorizza l'applicazione di alcune norme giuridiche e ne garantisce l'attuazione da parte dei cittadini, attraverso la presenza di misure coercitive. Di conseguenza, i confini entro i quali gli attori politici possono svolgere attività sono stabiliti dallo Stato attraverso l'uso di un complesso meccanismo legislativo. Allo stesso tempo, lo Stato stesso, in accordo con i principi di legalità e di stato di diritto, non può oltrepassare questi confini.
