Come regola generale, è possibile trasferire un dipendente in una posizione inferiore solo con il suo consenso, poiché sarà necessaria una modifica del contratto di lavoro. L'unica opzione per attuare tale trasferimento in assenza del consenso del dipendente è modificare le condizioni di lavoro organizzative o tecnologiche.
Eventuali trasferimenti all'interno dell'organizzazione legati alla necessità di modificare i contratti di lavoro (stipulazione di accordi aggiuntivi) possono essere effettuati solo con il consenso scritto dei dipendenti che sono soggetti a tali trasferimenti. Questa regola vale per tutti i casi di trasferimento in posizione inferiore, poiché in tale situazione non si può fare a meno di modificare il contratto. Tuttavia, il diritto del lavoro prevede l'unica opzione in cui la procedura appropriata può essere eseguita anche in assenza del consenso del lavoratore. Questo metodo consiste nel modificare i contratti di lavoro a causa del cambiamento delle condizioni di lavoro organizzative o tecnologiche in azienda.
Cosa si intende per condizioni di lavoro organizzative e tecnologiche?
Nell'attuazione del metodo indicato, il datore di lavoro deve essere in grado di dimostrare che le condizioni di lavoro organizzative e tecnologiche sono realmente cambiate. In caso contrario, il passaggio a una posizione inferiore può essere dichiarato illegittimo su richiesta del dipendente. Non esiste un elenco chiuso di questi cambiamenti, tuttavia, nella pratica giudiziaria, i cambiamenti organizzativi significano un cambiamento nella struttura manageriale in un'azienda, una ridistribuzione del carico sulle divisioni, un cambiamento nelle norme di lavoro, uno spostamento delle modalità di lavoro e di riposo. I cambiamenti tecnologici includono l'introduzione di nuove attrezzature, nuove tecnologie, miglioramento dei posti di lavoro, ampliamento dell'elenco dei prodotti fabbricati e una serie di altre innovazioni direttamente correlate alla tecnologia di produzione.
Come richiedere il trasferimento in una posizione inferiore?
La normativa obbliga i dipendenti ad avvisare i dipendenti con almeno due mesi di anticipo in merito alle modifiche dei termini del contratto di lavoro. Se il dipendente non accetta di firmare un accordo aggiuntivo, l'organizzazione è obbligata a offrirgli altri posti vacanti disponibili al momento dell'attività corrente. Allo stesso tempo, è imperativo offrire tutti i posti vacanti, comprese le posizioni più basse, i lavori meno pagati. Se il dipendente rifiuta i posti vacanti offerti, il contratto di lavoro con lui può essere risolto sulla base prevista dalla legislazione sul lavoro. Se il datore di lavoro non ha posti vacanti, dopo la scadenza del periodo di preavviso di due mesi e il rifiuto di modificare il contratto, il dipendente viene semplicemente licenziato.