L'attuale legislazione sul lavoro consente al dipendente di utilizzare il congedo "in avanti" previo accordo con l'organizzazione. Inoltre, ci sono casi speciali in cui i datori di lavoro sono tenuti a fornire tale congedo al momento dell'assunzione iniziale.
Di solito è necessario prendersi una vacanza "in avanti", cioè senza lavorare preventivamente sui mesi necessari per la sua concessione, di regola, in caso di circostanze di vita di emergenza. In alcuni casi, i datori di lavoro sono tenuti a fornire tale congedo su richiesta del dipendente, ma la maggior parte dei dipendenti è privata di tali privilegi, quindi dovrebbero fare affidamento esclusivamente sulla buona volontà del loro diretto superiore. Di norma, le aziende sono riluttanti a concedere le ferie in anticipo, poiché ciò aumenta la probabilità di ulteriori problemi associati al licenziamento di un dipendente fino al momento in cui l'intero congedo precedentemente pagato non viene elaborato.
A chi è concesso obbligatoriamente il congedo "avanti"?
Come regola generale, il diritto al congedo completo dopo la conclusione di un contratto di lavoro sorge per un dipendente dopo sei mesi di lavoro in un'organizzazione. Alcuni dipendenti possono richiedere il congedo prima della scadenza del periodo designato, ma l'azienda non può rifiutarli. Queste categorie di personale comprendono, ad esempio, le donne a cui dovrebbe essere concesso un congedo su richiesta prima o immediatamente dopo il congedo di maternità. Inoltre, i dipendenti che non hanno raggiunto la maggiore età, i dipendenti che hanno adottato un figlio o più figli di età inferiore ai tre mesi, hanno diritto al congedo “anticipato”. Previo accordo tra il dipendente e l'azienda, il congedo prima della scadenza del periodo di lavoro prescritto può essere concesso a qualsiasi dipendente.
Qual è la minaccia per il dipendente quando viene concesso un congedo "avanti"?
Molti dipendenti concordano con il proprio datore di lavoro di concedere un congedo "avanti" con l'intenzione di smettere immediatamente dopo la fine di tale congedo. Questo approccio è infatti privo di significato, poiché la legislazione del lavoro tutela i datori di lavoro in questo ambito, consentendo loro di effettuare trattenute dallo stipendio del dipendente a causa di quei giorni di ferie già pagati ma non ancora lavorati. Le detrazioni possono essere effettuate tenendo conto delle restrizioni stabilite dalla legge e, in assenza del consenso del dipendente all'attuazione di tale trattenuta, i fondi monetari possono essere raccolti in tribunale. Ecco perché è necessario concordare il pagamento delle ferie in anticipo solo quando ci sono davvero determinate circostanze oggettive e il dipendente intende continuare a lavorare in questa azienda.